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Salute a portata di rubinetto: in arrivo nuove regole per l’acqua potabile

  • Immagine del redattore: Studio Zaffaroni
    Studio Zaffaroni
  • 31 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Consiglio dei Ministri, in via preliminare, ha approvato un decreto che introduce nuovi obblighi sull'acqua potabile anche per i condomini.



Bere acqua dal rubinetto in tutta tranquillità è un diritto che merita attenzione e garanzie. Per questo motivo il nuovo decreto, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, tende a rafforza ulteriormente la tutela della qualità dell’acqua potabile e introduce nuovi obblighi anche per gli edifici condominiali. 


La nuova normativa sull’acqua potabile 


Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 13 marzo, in esame preliminare, un decreto legislativo che modifica e integra il D.Lgs. n. 18/2023, attuativo della direttiva europea 2020/2184. 

Il provvedimento ha l’obiettivo di: 

  • migliorare la qualità dell’acqua potabile; 

  • garantire una maggiore equità nell’accesso a questa risorsa essenziale e rafforzare la prevenzione sanitaria; 

  • proteggere l’acqua da possibili contaminazioni dovute a prodotti o trattamenti lungo la rete di distribuzione; 

  • rendere i controlli più stringenti, soprattutto negli edifici considerati “prioritari” per afflusso o vulnerabilità, come scuole, ospedali e condomìni. 

È proprio in questo contesto che la figura dell’amministratore diventa parte attiva e fondamentale: non solo come gestore della manutenzione ordinaria, ma anche come garante del rispetto di normative sempre più orientate alla tutela della salute pubblica.


Acqua salubre nei condomìni 


Se, fino a poco tempo fa, il controllo della qualità dell’acqua potabile era percepito come responsabilità del gestore pubblico, oggi la normativa coinvolge direttamente anche i soggetti che amministrano i luoghi in cui l’acqua viene effettivamente utilizzata. Gli impianti interni agli edifici, in particolare nei condomìni, devono essere oggetto di monitoraggio attento e continuo. 

L’amministratore sarà chiamato a:

  • verificare lo stato degli impianti;

  • a promuovere eventuali analisi nei punti critici;

  • collaborare con i gestori del servizio idrico per garantire la conformità alle nuove disposizioni. 

In caso di non conformità o contaminazioni, dovrà attivarsi tempestivamente per segnalare il problema, coinvolgere i condomini e – se necessario – richiedere interventi urgenti. Il nuovo sistema normativo introduce inoltre sanzioni più severe per chi omette controlli o non adotta le misure richieste, con penalità proporzionate alla gravità delle violazioni, a tutela dell’interesse collettivo.


Proprietari informati, condomìni più sicuri 


La qualità dell’acqua che esce dai rubinetti non è un tema che riguarda solo tecnici o operatori del settore. I proprietari di casa, specie in ambito condominiale, devono essere consapevoli che il benessere dipende anche dallo stato degli impianti idrici comuni e dalla buona gestione dello stabile. 

Partecipare attivamente alla vita condominiale, informarsi sulle analisi dell’acqua effettuate e chiedere chiarimenti all’amministratore non è solo legittimo, ma doveroso. Un condominio che conosce e comprende la normativa può affrontare con maggiore efficacia eventuali criticità, riducendo i rischi e migliorando la qualità della vita quotidiana. 


Ivan Meo

Articolista giuridico, collaboratore esterno di Immobiliare.it

 
 
 

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